GNATOLOGIA

La gnatologia si occupa degli aspetti fisiologici e patologici che coinvolgono tutte le strutture collegate all'occlusione dentaria e che contribuiscono a determinarla: denti, articolazione temporo mandibolare (ATM), muscoli, basi ossee. Grazie ad una buona armonia di tutte queste componenti si può ottenere una corretta funzione dell'apparato stomatognatico.
Diverse condizioni patologiche (malocclusioni dentarie, assenza di denti nei settori posteriori, eccessiva inclinazione dei denti anteriori, precontatti dentali, click articolari, bruxismo) possono creare un'alterazione di questo equilibrio e provocare disordini craniomandibolari che si possono manifestare in varie forme: dolore acuto, alterata funzionalità masticatoria, ridotta apertura della bocca, impossibilità di chiudere normalmente i denti, contrazione muscolare, usura dentale, cefalea, dolori cervicali, ecc.
Il bruxismo merita una particolare attenzione. Nel mondo attuale i ritmi di vita sempre più intensi determinano nella popolazione un aumento dello stress che il nostro sistema nervoso centrale deve in qualche modo scaricare: una delle valvole di sfogo  frequentemente utilizzate è proprio quella del digrignamento notturno. I pazienti nel sonno sfregano i denti tra loro in modo inconscio e incontrollato col rischio di provocare usure, dislocazioni del disco articolare, contratture muscolari.
Contrariamente a quanto si pensa i denti vengono a contatto tra loro durante la deglutizione e nel bruxismo notturno o nel serramento diurno: la masticazione e la fonazione sono tecnicamente considerati movimenti di evitamento in cui i denti raramente contattano e al massimo si sfiorano.
Il controllo delle forze occlusali diventa così un aspetto fondamentale per il corretto mantenimento di denti naturali, protesi e impianti.
Un valido presidio per intercettare un paziente bruxista è il BRUXCHECKER, una sottile pellicola colorata che indossata per una notte permette di leggere e studiare i tragitti che i denti fanno nel sonno.
Il nostro compito non è quello di far scomparire il bruxismo (visto che rappresenta un'efficace scarico delle tensioni accumulate), ma di far bruxare il paziente nel migliore modo possibile e riducendo al minimo le usure dentali o dei manufatti in ceramica: questo è possibile con l'ausilio di un bite notturno (placca rigida in resina) e con la scrupolosa attenzione prestata all'occlusione nella fase di progettazione protesica sia di casi semplici che complessi.